Counseling and psychotherapy for individuals, couples and families.

Psicologia Scolastica


«Se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la sua vita a credere di essere stupido». 

La crescita allarmante del disagio mentale nelle scuole[1] può solo essere affrontata - secondo l’OMS – da un ambiente di apprendimento positivo, insieme alla sicurezza del contesto domestico e al supporto genitoriale, ovvero dai fattori chiave nello sviluppo e nella protezione del benessere mentale nell’infanzia e nell’adolescenza.

La comunità educante dovrà pertanto sempre più muovere oltre una visione esclusivamente centrata sulle competenze accademiche, includendo tra i suoi obbiettivi primari anche la promozione del benessere mentale degli alunni e dei loro insegnanti.


La buona notizia che viene dalla ricerca psicologica è che le competenze che promuovono le dimensioni chiave del benessere - come le emozioni positive, il coinvolgimento, la resilienza e la ricerca di significato - possono essere insegnate.


Per questa ragione, nel progettare il libro "La Felicità si impara anche a scuola", Pearson Academy 2021, io ed il prof. A. Gaggioli abbiamo cercato di fornire ai nostri lettori non solo i concetti fondamentali tratti dalla ricerca più recente, ma anche strumenti pratici e operativi che l’insegnante può applicare efficacemente anzitutto su sé e poi con i suoi alunni.

 

Una visione in cui crediamo profondamente e che abbiamo studiato e sperimentato nella nostra pratica di psicologi e docenti.


 
[1] Secondo i dati dell’OMS, in Europa i disturbi d’ansia e la depressione rientrano nelle prime cinque cause dell’impatto globale delle patologie tra i bambini e gli adolescenti: nei paesi a basso e medio reddito, il suicidio è la prima causa di morte nella fascia di età compresa tra 10 e 19 anni, e la seconda causa in assoluto nelle regioni ad alto reddito. Solo una minima parte (10-15%) dei minori che necessitano di supporto psicologico ha accesso alle cure messe a disposizione dai servizi di salute mentale (http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/mental-health/areas-of-work/child-and-adolescent-mental-health). L’ansia scolastica negli studenti adolescenti italiani, secondo i risultati del recente rapporto PISA, è la più elevata nell’area OCSE (http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/mental-health/areas-of-work/child-and-adolescent-mental-health).



scuola positiva solo se gli insegnanti sono positivi

Nel nostro libro, dopo aver presentato una sintesi della ricerca psicologica recente, proponiamo riflessioni e attività dedicate al benessere psicologico dell’insegnante, che deve aver sperimentato in prima persona le strategie proposte prima di implementarle per il benessere psicologico degli alunni.

L’insegnante potrà proporre efficacemente questo approccio se ha apprezzato personalmente le ragioni e gli effetti sulla sua vitalità, il suo ottimismo, la sua capacità di adattarsi flessibilmente a continui cambiamenti e le sfide dell’insegnamento, senza lasciarsi condizionare da una visione eccessivamente rigida di sé e rimanendo nell’esperienza presente con un atteggiamento accettante.

L'importanza del feedback

In un approccio di empowerment positivo all’esperienza educativa, il feedback efficace è inserito in una relazione emotivamente “calda” ed empatica tra insegnante e allievo, finalizzata a promuovere l’autonomia, la libertà del pensiero, l’autodeterminazione e l’esperienza piacevole dello stare in classe e del crescere insieme. Questo modo di intendere il feedback discende, ed è coerente con, un approccio educativo teso a promuovere i comportamenti che scaturiscono dall’energia vitale della motivazione intrinseca, e non da un approccio basato sull’elargizione di premi o punizioni.

L'empowerment della comunità educante

Fronteggiare l’epidemia di “impotenza appresa” che prostra oggi la classe docente non è meno urgente e importante di quanto sia fronteggiare l’emergenza sanitaria: portare in aula la rassegnazione, la sfiducia, la disillusione significa correre il rischio di trasmettere questo atteggiamento a una generazione di studenti che invece in questo momento più che mai manifesta (anche attraverso il distacco, il disinteresse e la devianza) un bisogno assoluto di essere ispirata, incoraggiata e meravigliata. La nostra ferma opinione è che per ottenere questi risultati, per riuscire a orientare lo sguardo dei nostri alunni verso il futuro, o meglio, anche solo verso la pensabilità del futuro, la desiderabilità del futuro, sia opportuno in primis avviare un percorso di empowerment sia a livello personale, sia come comunità educante: perché solo chi percepisce autenticamente dentro di sé la fiducia e la speranza può riuscire a trasmetterle in aula. Per un insegnante, quindi, coltivare il proprio benessere, intraprendere un percorso per sviluppare le risorse positive del carattere significa non solo ottenere un beneficio individuale, ma agire responsabilmente per costruire il futuro della società.

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